11/26/2013

La vecchia Milano...facciamola tornare di moda!

dal Corriere della Sera del 22.11.2013
Grazie alla sig.ra che ricordando con pacatezza una vecchia e gentile Milano ci sprona a farla ritornare di moda!

9/30/2013

UN CAPOLAVORO POLITICO

Aumento IVA da domani: al 22% i beni, i prodotti e i servizi finora al 21% (abbigliamento, accessori, cartoleria, giocattoli, elettrodomestici, orologi, gioielli, auto, arredamenti, telecomunicazioni, professionisti). Rimane al 10% l'aliquota di ristorazione e alcuni prodotti (carne, yogurt, uova, pesce, uva, riso, acqua minerale, gas, energia elettrica, ristrutturazioni edilizie, spettacoli, tabacchi, trasporti). Rimangono al 4% beni alimentari di largo consumo (latte, burro, formaggi, frutta, olio, pasta, pane), giornali, apparecchiature medicali. Per i carburanti, oltre al rincaro IVA, anche l'aumento delle accise (2 centesimi fino a dicembre, poi 2,5 centesimi fino al 15 febbraio 2015).

5/16/2013

Lettera aperta: 9 maggio,feste dell'Europa e giorno del ricordo. Anche per Borsani, Ramelli e Pedenovi?

pubblico il testo della lettera che ho inviato l'8 maggio 2013
alle lettere del Corriere della Sera e a Sergio Romano

Il 29 aprile è una data che racchiude in sè una congiuntura nefasta, collegando tragicamente le uccisioni di tre uomini colpevoli "solo" di aver portato avanti con convinzione le proprie idee: Carlo Borsani (nel 1945), Sergio Ramelli (nel 1975) ed Enrico Pedenovi (nel 1976). Ammazzati a 27, 19 e 50 anni. Perchè? Per le proprie parole. Ora, che nel 2013 ancora non si possa ricordarne serenamente l'esempio e non per la loro fine (almeno, non solo), ma soprattutto per la loro condotta in vita, è una vergogna che una città come Milano (e tutto il Paese) non dovrebbe piú tollerare. Sarebbe ora di celebrarne il ricordo con una cerimonia condivisa che renda loro giustizia e smettere di leggere allucinanti strafalcioni  - mi auguro dettati dall'ignoranza - come per esempio quello che vede definire mio nonno paterno -da Senesi sul Corriere Milano- "comandante repubblichino", quando al tempo della Repubblica Sociale oltretutto era già cieco da due anni a seguito di un'azione di guerra che gli valse la medaglia d'oro al valor militare. Eppure quella disabilità non gli impedì di essere Presidente degli invalidi di guerra, di laurearsi in lettere moderne, di rendersi autore, insieme a Carlo Silvestri e Benito Mussolini, di articoli pubblicati a firma Giramondo (proprio sul Corriere della Sera) che incitavano alla pacificazione tra Italiani dopo l'8 settembre, e di contribuire a salvare numerose vite di italiani ebrei. Fatti storicamente accertati e che ne decretarono la condanna a morte, senza processo, da parte di personaggi tuttora ignoti. Ignoti e vigliacchi perchè autori di un'azione ignobile: quella di aver ucciso - a 4giorni dalla festa della liberazione e per cui a Milano venne data la medaglia d'oro per la resistenza - un cieco inerme insieme ad un prete, Don Calcagno. Talmente ignobile che nessuno mai ebbe il coraggio di rivendicarne gli assassinii. Domani sarà il 9 maggio, giorno del ricordo nonché festa dell'Europa. Che bello sarebbe finalmente poter voltare pagina, ricordandoli tutti e tre, Carlo Borsani, Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi con il giusto rispetto che meritano, permettendoci di "far pace" col passato. Questa sarebbe una vera rivoluzione che finalmente metterebbe a tacere quei cattivi maestri che si nutrono ancora oggi dell'odio che ogni anno riescono a rinnovare  inchiodandoci alla loro personalissima e utilitaristica interpretazione di quei tragici fatti.

3/13/2013

#Borsani vs #Bersani

La mia personale controproposta agli otto punti del #PD