Dal Corriere Milnao - Il fatto del Giorno - Claudio Schirinzi
Se è vero che sono i grandi progetti a decidere il futuro di una metropoli, è altrettanto vero che in molti casi sono le piccole cose a determinare la qualità della vita di chi in una metropoli vive e lavora. «Bene, per il medio e lungo periodo, le proposte degli intellettuali per far rivivere a Milano i fasti di una scintillante capitale europea—ci scrive Guido Grandi —. Più modestamente la gente comune desidera una città ordinata e pulita, con i trasporti e i servizi che funzionano e uno stretto controllo delle forze dell'ordine. Milano invece è in mano a orde di balordi e avanzi di galera, extracomunitari o comunitari che siano, i quali delinquono praticamente indisturbati». Ovviamente questa è una esagerazione, ma il problema della sicurezza è reale e molto sentito.
Un altro lettore, Leonardo Castellano, ritiene che la responsabilità sia in primo luogo di noi milanesi. Scrive: «Una città sporca, sciatta, trasandata, disattenta, sia nella sua Amministrazione e nelle istituzioni di sorveglianza e controllo sia nella maggioranza dei suoi abitanti, non avrà mai sicurezza. Una città che dà l'impressione che si possa fare impunemente non solo ciò che, pur disdicevole, non è espressamente vietato, ma anche molto di ciò che, pur non gravissimo come l'omicidio, vietato lo è da apposite leggi, non avrà mai sicurezza. Si può anche dare la caccia (spesso giustamente, ma altrettanto spesso in modo ingiusto, isterico e umanamente inaccettabile) a rom e stranieri vari, ma quell'impressione di impunità, da cui tutto nasce, è opera di noi autoctoni». È un punto di vista scomodo e fuori dal coro, ma anche la verità spesso è difficile da digerire.
7/09/2009
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