5/31/2012

A MILANO, IL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Il cuore di Milano batte per Benedetto XVI. Lo si sente ora anche camminando per strada, nonostante sia da mesi che ci si sta preparando nelle parrocchie. Milano saprà confermarsi città accogliente? Io me lo auguro, ma potremo discuterne il 4 giugno, quando potremo tirare le somme su come saremo riusciti ad accogliere le centinaia di migliaia di pellegrini previsti. Perché la sfida non è per la sola Chiesa cattolica, è per tutta la città che verrà sottoposta alla prima vera prova del nove in vista di Expo 2015. E più che la reazione delle Istituzioni, per ora tutte prevedibili, sarà interessante vedere il comportamento della città di Milano difronte alla visita del Santo Padre in programma questa settimana. Milano è da sempre infatti una città che vive di vita propria, con tutte le sue sfacettature e le sue contraddizioni; una città che da sempre anticipa nel suo quotidiano qualsiasi presa di coscienza politica. Ma Milano è diventata anche città vecchia, l’età media è di 45 anni; i bambini non nascono, se non quelli dei nuovi milanesi, i cosiddetti “stranieri”; i single hanno superato in numero la famiglia tradizionale e c’è chi cerca persino - proprio nella settimana dedicata alla famiglia tradizionale, quella tanto per chiarire basata sul diritto naturale - cerca di metterla in discussione pubblicando discutibili bandi comunali. E paradossalmente c’è chi si lamenta cercando di innescare sterili polemiche con l’imminente visita del Dalai Lama (prevista a Milano il 27 e 28 giugno) scordandosi, o facendo finta di socrdarsi, non solo che la nostra tradizione è fortemente legata e basata sui valori della religione cristiana, ma anche dei buoni rapporti e delle “affinità” tra due religioni. Ma tant’è. Eppure nella nostra veloce Milano c’è più frenesia. La città inizia ad elettrizzarsi.I mezzi pubblici si stanno colorando di bianco e rosso, i colori delle magliette dei volontari - i Papa Boys - che da tutta Italia e non solo sono arrivati per accogliere il Santo Padre. Con entusiasmo e allegria. C’è persino chi fa previsioni mirabolanti sull’indotto generato e comunque questa è già una bella risposta, una bella boccata d’ossigeno in tempi di crisi, un “piccolo miracolo” già fatto da Papa Benedetto XVI per Milano. Personalmente sento di ringraziare il Santo Padre per aver posto l’accento sulla famiglia, sul ruolo essenziale che ha nella formazione del singolo individuo, singolo individuo che poi è anche singolo cittadino, elemento portante e costituente della nostra società. E in questi tempi bui dove tutto fa acqua, dove le istituzioni hanno gettato la spugna delegando totalmente ad associazioni private il compito di sostenere, nel vero momento del bisogno, i cittadini, abdicando così in modo assoluto al loro ruolo di pater familiae cui sono chiamate, una forte richiamo era necessario. Insomma, grandi sono le attese e grandi le aspettative sulle parole che Benedetto XVI userà, ma ancora di più sulla reazione che questo evento - dall’eco mondiale - innescherà e già ha cominciato ad innescare, partendo da Milano.



La visita ufficiale del Papa durerà tre giorni, il 1°, il 2 e il 3 giugno. Gli eventi più coinvolgenti saranno venerdì alle ore 17.30 quando in Piazza Duomo Benedetto XVI parlerà alla cittadinanza; sabato quando incontrerà i cresimandi allo Stadio di San Siro- alle ore 11 - e la sera (alle ore 20.30) quando incontrerà le famiglie all’Aeroporto di Bresso per la Festa delle Testimonianze e infine domenica mattina, alle ore 10, quando celebrerà la Messa solenne. Tutte le informazioni utili su come muoversi e partecipare a tutti gli eventi organizzati nella settimana che precede la visita del Santo Padre sono reperibili al sito family2012.com .

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