12/24/2007

12/22/2007

Buon Natale

Non smettete mai
di cercare ciò che desiderate
o finireste di desiderare
ciò che trovate.

12/17/2007

Il mio intervento in Piazza Duomo

LE DONNE DI AN RILANCIANO LA SFIDA: DIALOGO CON TUTTI,
MA NEL RISPETTO E NELLA CHIAREZZA SUI PROGRAMMI

Chiamate a confrontarci con una fase della vicenda politica italiana particolarmente critica e confusa, noi donne di Alleanza Nazionale, come tutta la classe dirigente del partito, non ci tiriamo indietro. Anzi.
Siamo consapevoli di essere di fronte ad una opportunità da cogliere in pieno, mettendo in campo uno sforzo corale per far arrivare su tutto il territorio il nostro messaggio. Il partito ora può giocare a 360 gradi, guardando al proprio futuro e a quello di Milano e dell’Italia: pertanto Alleanza Nazionale va e andrà avanti sulla sua strada.
Non temiamo certo isolamenti o perdita di consensi perché abbiamo la presunzione di avere idee, proposte, valori di riferimento. Tuttavia, al tempo stesso, ci rendiamo conto che, per battere le sinistre, è indispensabile che nel centrodestra prevalgano il buon senso e le ragioni dell’unità perché sono gli elettori, Voi, a chiedere l’intesa nel centrodestra.
Ma, in qualità di classe politica responsabile, affermiamo l’importanza del rispetto reciproco, della possibilità di avanzare proposte e della capacità di accettare critiche quando sono costruttive. Il Centrodestra deve rimanere unito, ma unito sui contenuti, sui programmi, sui valori e sulle proposte di un futuro condiviso in quella che mi piace definire un’alleanza naturale.

Milano, 15 dicembre 2007

12/13/2007

SPINGENDO LA NOTTE PIU' IN LA'

Mario Calabresi, giornalista di Repubblica, presenta il suo libro
"Spingendo la Notte più in là" in memoria degli anni di Piombo.
"Spararono a mio padre alle 9.15, mentre apriva la portiera della Cinquecento blu di mia madre." È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti "anni di piombo", "la notte della Repubblica".

ascolta i danni fatti dal terrorismo e dalla violenza politica negli anni 70

Il 12 dicembre 1969 la strage di piazza Fontana: un attentato terroristico nel quale una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana nel centro di Milano, provocando la morte di sedici persone ed il ferimento di altre ottantotto. Nel corso delle indagini seguite all'attentato, un giovane esponente dei movimenti anarchici milanesi, il ferroviere Giuseppe Pinelli, fu convocato in questura per accertamenti. Pinelli vi fu trattenuto per tre giorni consecutivi e venne sottoposto ad estenuanti interrogatori.
Il 15 dicembre 1969, Pinelli precipitò dalla finestra dell'ufficio del commissario Luigi Calabresi, incaricato delle indagini sul caso, giacendo morto sul selciato. L'inchiesta della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta da Gerardo D'Ambrosio, definì il fatto come morte accidentale.
L'inchiesta accertò inoltre che il commissario Calabresi non si trovava nella stanza al momento del fatto. La sentenza dell'inchiesta sulla morte di Giuseppe Pinelli fu emessa nell'ottobre del 1975.

L'Espresso, in tre successivi numeri a cominciare dal 13 giugno 1971, pubblicò un documento, sotoscritto da 800 intellettuali, che definiva il commissario Calabresi «un torturatore», «responsabile della morte di Pinelli» e chiedeva di ricusare i «commissari torturatori, i magistrati persecutori, i giudici indegni». Tra i firmatari c'erano artisti, registi, editori, giornalisti, politici, accademici, filosofi, scienziati, sindacalisti e, in generale, molti tra i più noti esponenti della società e della cultura italiana del tempo.

In tempi recenti alcuni giornalisti vicini al centro-destra hanno pubblicato un elenco parziale dei firmatari, che ha avuto un certo risalto nei media legati alle stesse posizioni politiche, vista la presenza in questo di personalità ritenute schierate con i partiti del centro-sinistra o della sinistra presenti e passati (in ordine alfabetico): Enzo Enriques Agnoletti, Giorgio Amendola, Franco Antonicelli, Giulio Carlo Argan, Gae Aulenti;Andrea Barbato, Franco Basaglia, Marco Bellocchio, Giorgio Benvenuto, Bernardo Bertolucci, Alberto Bevilacqua, Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Giampiero Borella; Mauro Calamandrei, Pierre Carniti, Andrea Cascella, Liliana Cavani, Camilla Cederna, Lucio Colletti, Furio Colombo, Luigi Comencini; Gillo Dorfles; Umberto Eco, Giulio Einaudi; Federico Fellini, Inge Feltrinelli, Franco Fortini; Giovanni Giudici, Vittorio Gorresio, Ugo Gregoretti, Renato Guttuso; Margherita Hack; Vito Laterza, Carlo Levi, Primo Levi, Nanni Loy; Dacia Maraini, Carlo Mazzarella, Paolo Mieli, Giuliano Montaldo, Morando Morandini, Alberto Moravia; Toni Negri, Grazia Neri, Luigi Nono; Gian Carlo Pajetta, Pier Paolo Pasolini, Paola Pitagora, Fernanda Pivano, Giò Pomodoro, Gillo Pontecorvo, Paolo Portoghesi, Domenico Porzio; Folco Quilici; Giovanni Raboni, Carlo Ripa di Meana, Vittorio Ripa di Meana, Angelo Ripellino, Carlo Rognoni, Lalla Romano, Carlo Rossella; Salvatore Samperi, Natalino Sapegno, Sergio Saviane, Eugenio Scalfari, Enzo Siciliano, Mario Soldati, Paolo Spriano; Vittorio Taviani, Carlo Taviani, Paolo Taviani, Massimo Teodori, Umberto Terracini, Tiziano Terzani, Duccio Tessari, Ernesto Treccani, Giuseppe Turani; Emilio Vedova, Lucio Villari; Livio Zanetti (Direttore de l'Espresso fino al 1984), Cesare Zavattini, Bruno Zevi.

Il 18 maggio 1972 il giornale Lotta Continua titolò: «Ucciso Calabresi, il maggior responsabile dell'assassinio Pinelli». Nell'articolo era possibile leggere come l'omicidio Calabresi fosse esaltato quale «atto in cui gli sfruttati riconoscono la propria volontà di giustizia»

12/01/2007

Occhio a quello che sta succedendo tra gli studenti

Dopo le ultime elezioni, tra università e superiori c’è qualcosa che si muove, che non è di sinistra. La notizia è che tra i seggi delle scuole italiane la sinistra non è mai stata in difficoltà come in questi giorni. Soprattutto in alcune sue città chiave. Ieri pomeriggio, nelle sedi dei movimenti giovanili di destra, dicentro e di sinistra, sono arrivati i primi dati delle elezioni studentesche delle scuole superiori: la gauche fa molti passi indietro, la destra fa molti passi avanti; e al contrario di quanto scritto dall’intellettuale francese Eric Brunet nel saggio “Il tabù della destra”, nelle scuole italiane la droit oggi vince dove non aveva mai vinto prima e oggi si conferma dove prima non siera mai confermata. Con alcuni risultati clamorosi.(... Il Foglio, 30.11.2007)


Una bambina contro Stalin

Luciana De Marchi cominciò la sua battaglia personale contro Stalin quando aveva appena tredici anni. Suo padre Gino, regista cinematografico, era un attivo militante del Partito comunista, emigrato in Russia neI 1921 per servire la causa della rivoluzione socialista.
Ma nel 1922 fu accusato ingiustamente di essere una 'spia dell'Italia fascista e nel 1937, durante i processi staliniani, fu di nuovo arrestato con la stessa imputazione. Sottoposto a incalzanti interrogatori, De Marchi continuò a negare con fermezza di aver svolto attività di spionaggio. Fu condannato, senza processo, alla pena capitale e venne fucilato a Butovo. Ufficialmente morì di peritonite in un gulag. Luciana ha dedicato la sua intera esistenza alla ricerca del padre e alla difesa della sua memoria. Gabriele Nissim, ricostruisce una vicenda umana che la storiografia ufficiale ha fino ad oggi ignorato.Il Giornale del 30 novembre 2007