12/20/2012

Diamo "Voce" al Natale: auguri!!!!


TANTI CARI AUGURI E BUON NATALE A TUTTI!!!

11/21/2012

Avrei voluto scrivere queste parole di Piero Ostellino

Corriere della Sera del 21.11.2012

11/14/2012

Una riflessione sulla legge elettorale

Ma quale premio di maggioranza possono meritare partiti che non dovessero portare alle urne - nella loro sommatoria - il 50% più 1 degli Italiani? Nessun premio di maggioranza se i partiti non riescono a coinvolgere nel consenso la maggioranza degli Italiani. Mi spiego. E' il popolo che deve concedere il premio di maggioranza andando a votare e non una legge votata dai partiti, soprattutto questi partiti che hanno accettato un Governo di tecnici per sottrarsi alla responsabilità di prendere decisioni impopolari, anche se utili ad uscire da una crisi così difficile ed internazionale. La Democrazia è basata sul voto delle singole persone. Imporre un governo con una maggioranza "siciliana" è partitocrazia, una presa in giro ancora più grande! Cioè, cambiare le regole del gioco chiamandole "premio di maggioranza" per arrivare ad una "dittatura" dei partiti.

9/24/2012

Lo scrittore Pinketts: sopraffatti dai criminali

Intervista Gli ultimi episodi di delinquenza organizzata nel Milanese (ma non solo) ripropongono il tema della sicurezza

Lo scrittore Pinketts: sopraffatti dai criminali

«Ma potenzialmente siamo pronti e in grado di ribattere. Un collasso inevitabile, come negli anni Settanta, quando ci appassionavamo ai poliziotti giustizieri»

Via Muratori,
a Milano, dove recentemente
c´è stato
un regolamento
di conti ...
Benedetta Borsani
L'Italia è ancora il Bel Paese? Parrebbe di no. Ma la vera domanda è: lo è mai stato? Cosa è cambiato? Ne abbiamo parlato con Andrea G. Pinketts, scrittore, che non ha bisogno di presentazioni e che con la sua solita ironia, il suo senso della frase, le sue concretezza, lucidità e franchezza ci ha così risposto, non dopo aver fatto un breve excursus della storia "nera" degli ultimi decenni. Perché non si può capire il presente se non partendo dal passato.
«Siamo al collasso. Un collasso inevitabile, come negli anni 70. Allora eravamo appassionati dei poliziotti giustizieri come Maurizio Merli o Franco Nero, poliziotti incazzati o problematici, o Enrico Maria Salerno (più nobile degli altri due), tutti protagonisti di film in cui "la polizia è al servizio del cittadino o ringrazia". Dopo 35 anni la criminalità è cambiata. Sì, abbiamo il ragazzino che ha il mito di Vallanzasca, ma si tratta di una criminalità diversa.
Secondo lei, Pinketts, il nome di "nuovo Vallanzasca" se l'è dato da solo o gli è stato attribuito dalla stampa? «Direi fifty-fifty e per ovvie ragioni anagrafiche certamente almeno fino all'uscita del film. Il che non demonizza il fatto di raccontare il fatto criminale in una fiction. Anzi. Il nick name viene tratto dall'immaginario reale, ma non dal contesto sociale che inevitabilmente cambia. Ricordo "il solista del mitra" Luciano Lutring (così chiamato per l'abitudine che aveva di nascondere il fucile mitragliatore nella custodia di un violino, ndr). Negli anni Sessanta, salvo eccezioni, la criminalità è figlia dei ladri di pollo del dopoguerra. Negli anni Settanta la criminalità si organizza, ma anche se non si organizza fa in modo che si creino imitatori di bassa leva, ma più pericolosi perché non organizzati. Negli anni Ottanta la criminalità è indotta dalla scoperta della cocaina, mentre oggi te la tirano dietro. Negli anni Novanta i "cosiddetti" cattivi erano i marocchini e il brutto è che era considerato tale chiunque: ivoriano, nigeriano, etiope … che fosse. Successivamente il pericolo è diventato "albanese". Tant'è vero che Erika e Omar, dopo aver compiuto l'atroce delitto, per scaricare le loro colpe dissero che gli assassini erano albanesi. Oggi diremmo romeni. Ogni dieci anni insomma cambia la nazionalizzazione del crimine perfetto. Oggi è chiaro che è la nascita ad imprimere la lettera scarlatta, distinzione di infamia, ma è altrettanto vero che stampa, realtà e costume purtroppo segnano la moda. Faccio un esempio: nel 1991 venni nominato Sceriffo di Cattolica, ossia detective comunale, dall'allora sindaco Gianfranco Micucci, uomo di genio e grande provocatore. La diffusione del crimine era legata alla camorra e chi avrebbe dovuto non se ne occupava. Ebbene: in sei mesi su tutto il litorale adriatico riuscii a far fare 106 arresti. Dopodiché restituii la stella. Tutto ciò dimostra che, quando c'è l'elasticità di pensiero, il pensiero diventa azione e le connivenze (che purtroppo esistono) possono essere spazzate via. Risultato finale: vent'anni fa mi sono scontrato ben prima di Saviano con le infiltrazioni camorristiche, oggi - le mode sono mode - dovrei confrontarmi con le mafie russe».
Niente di nuovo sotto il sole allora?«Niente di nuovo sotto il fronte occidentale, ma molto di nuovo sotto il fronte orientale. Del resto, se penso a Cattolica, mi sono reso conto che, a distanza di anni, i risultati positivi raggiunti avrebbero potuto essere vanificati dal fatto che, nonostante la scorza dura dei cattolichini, essendo Cattolica una città estiva, sarebbe diventata un gustoso boccone per i criminali dell'Est. Fortunatamente di recente ho incontrato il maresciallo dei Carabinieri e il comandante della Marina del porto e ogni dubbio è stato fugato: sono due persone sulle quali scommetterei le mie due palle».
E dopo una pausa aggiunge: «In un contesto più generale credo però che un'eccessiva militarizzazione possa diventare altrettanto pericolosa del cancro che deve estirpare. La regola alla fine è sempre quella: usare la forza anziché la violenza; usare l'intelligenza anziché il pregiudizio; usare il controllo su chi deve essere controllato».
Pinketts, se lei fosse lo sceriffo d'Italia che sceriffo sarebbe?«Sarei un incrocio tra il prefetto Mori e l'ispettore Callaghan, tra Joe Petrosino e Charles Bronson. Ma non lo farei: ci sarebbero troppi effetti collaterali per cui "mi impiccherebbero più in alto", come Clint Eastwood o come un noto statista in piazzale Loreto».
Siamo sopraffatti?«Siamo sopraffatti, ma potenzialmente pronti e in grado di rispondere. Penso a preti come don Gino Rigoldi, che dal Beccaria cerca di trovare contatti umani su realtà suburbane che purtroppo sono urbane. La linea dura serve assolutamente col criminale Dop. I miti vanno smantellati. I nuclei famigliari di forte presenza criminale vanno seguiti e perseguiti, ma mai perseguitati. Un poliziotto che ha a che fare con una situazione di radicata criminalità per tradizione familiare deve essere un po' "assistente sociale" (capire e affrontare il disagio) soprattutto con le giovani generazioni di criminali in erba. E comunque non dimentichiamo mai che la criminalità nasce dall'evidenza della povertà e dal miraggio di una ricchezza facile.
C'è un reale allarme sicurezza?«Sì, ma dipende da come la si gestisce. Lo spiego con una frase tratta dal mio libro "Lazzaro vieni fuori": "Se metti una divisa addosso a un imbecille farà di tutto perché ci appiccichino una medaglia"».
Come vede il futuro?«Penso che abbiano ragione i Maya e spero che l'articolo esca entro il 21 dicembre».

Secolo d'Italia  del 22/09/2012

9/11/2012

Good news no news?

Così si fa! Bravi.

6/20/2012

Stop!

5/31/2012

A MILANO, IL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Il cuore di Milano batte per Benedetto XVI. Lo si sente ora anche camminando per strada, nonostante sia da mesi che ci si sta preparando nelle parrocchie. Milano saprà confermarsi città accogliente? Io me lo auguro, ma potremo discuterne il 4 giugno, quando potremo tirare le somme su come saremo riusciti ad accogliere le centinaia di migliaia di pellegrini previsti. Perché la sfida non è per la sola Chiesa cattolica, è per tutta la città che verrà sottoposta alla prima vera prova del nove in vista di Expo 2015. E più che la reazione delle Istituzioni, per ora tutte prevedibili, sarà interessante vedere il comportamento della città di Milano difronte alla visita del Santo Padre in programma questa settimana. Milano è da sempre infatti una città che vive di vita propria, con tutte le sue sfacettature e le sue contraddizioni; una città che da sempre anticipa nel suo quotidiano qualsiasi presa di coscienza politica. Ma Milano è diventata anche città vecchia, l’età media è di 45 anni; i bambini non nascono, se non quelli dei nuovi milanesi, i cosiddetti “stranieri”; i single hanno superato in numero la famiglia tradizionale e c’è chi cerca persino - proprio nella settimana dedicata alla famiglia tradizionale, quella tanto per chiarire basata sul diritto naturale - cerca di metterla in discussione pubblicando discutibili bandi comunali. E paradossalmente c’è chi si lamenta cercando di innescare sterili polemiche con l’imminente visita del Dalai Lama (prevista a Milano il 27 e 28 giugno) scordandosi, o facendo finta di socrdarsi, non solo che la nostra tradizione è fortemente legata e basata sui valori della religione cristiana, ma anche dei buoni rapporti e delle “affinità” tra due religioni. Ma tant’è. Eppure nella nostra veloce Milano c’è più frenesia. La città inizia ad elettrizzarsi.I mezzi pubblici si stanno colorando di bianco e rosso, i colori delle magliette dei volontari - i Papa Boys - che da tutta Italia e non solo sono arrivati per accogliere il Santo Padre. Con entusiasmo e allegria. C’è persino chi fa previsioni mirabolanti sull’indotto generato e comunque questa è già una bella risposta, una bella boccata d’ossigeno in tempi di crisi, un “piccolo miracolo” già fatto da Papa Benedetto XVI per Milano. Personalmente sento di ringraziare il Santo Padre per aver posto l’accento sulla famiglia, sul ruolo essenziale che ha nella formazione del singolo individuo, singolo individuo che poi è anche singolo cittadino, elemento portante e costituente della nostra società. E in questi tempi bui dove tutto fa acqua, dove le istituzioni hanno gettato la spugna delegando totalmente ad associazioni private il compito di sostenere, nel vero momento del bisogno, i cittadini, abdicando così in modo assoluto al loro ruolo di pater familiae cui sono chiamate, una forte richiamo era necessario. Insomma, grandi sono le attese e grandi le aspettative sulle parole che Benedetto XVI userà, ma ancora di più sulla reazione che questo evento - dall’eco mondiale - innescherà e già ha cominciato ad innescare, partendo da Milano.



La visita ufficiale del Papa durerà tre giorni, il 1°, il 2 e il 3 giugno. Gli eventi più coinvolgenti saranno venerdì alle ore 17.30 quando in Piazza Duomo Benedetto XVI parlerà alla cittadinanza; sabato quando incontrerà i cresimandi allo Stadio di San Siro- alle ore 11 - e la sera (alle ore 20.30) quando incontrerà le famiglie all’Aeroporto di Bresso per la Festa delle Testimonianze e infine domenica mattina, alle ore 10, quando celebrerà la Messa solenne. Tutte le informazioni utili su come muoversi e partecipare a tutti gli eventi organizzati nella settimana che precede la visita del Santo Padre sono reperibili al sito family2012.com .

4/14/2012

Paletti a Equitalia

La Cassazione applica il limite per i crediti over 8 mila euro
Paletti a Equitalia  - Senza esproprio nessuna ipoteca
di Debora Alberici  (Italia Oggi)
Equitalia non può iscrivere ipoteca per crediti non realizzabili con l'espropriazione immobiliare. Neppure dopo il decreto 40/2010. Lo hanno stabilito le Sezioni unite civili della Cassazione che, con sentenza n. 5771 del 12 aprile 2012, hanno confermato e consolidato questo orientamento [...]

2/29/2012

Inno al San Marco

Inno al San Marco
(l'inno delle Fanterie di Marina nella versione degli anni '30)

Popol d’Italia avanti, avanti,
bagna nel mar le tue bandiere,
gente di mille primavere
l’ora dei forti suonerà.
Stretto il patto con la morte
chiusa in pugno abbiam la sorte,
sui leoni l’abbiam giurato per l’eterna libertà, la libertà...

San Marco San Marco
cosa importa se si muore
quando il grido del valore con i fanti eterno stà.

Arma la prora o marinaio
Vesti la giubba di battaglia
per la salvezza dell'Italia forse doman si morirà.
Come a Lissa così a Premuda
pugneremo la spada nuda
sui leoni l'abbiam giurato
per l'eterna libertà (la libertà).

San Marco San Marco
cosa importa se si muore
quando il grido del valore con i fanti eterno stà.

2/12/2012

2/01/2012

1/07/2012