4/17/2010

MARZIO TREMAGLIA (1959-1995)

L’eredità di Marzio Tremaglia (1959-1995)
Milano sabato 17 e domenica 18 aprile 2010
Il 22 aprile correrà l'anniversario del primo decennale della morte di Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia dal 1995. Il suo esempio di credente ed il suo lavoro di amministratore costituiscono oggi un’eredità preziosa per chi desidera “guardare oltre” gli attuali scenari politico/culturali. Lo ricorda, a dieci anni dalla prematura scomparsa, la Provincia di Milano, per iniziativa del Presidente On. Guido Podestà e del Vice Presidente e Assessore alla Cultura, Novo Umberto Maerna, in collaborazione con Ares/Associazione Ricerche e Studi e la Fondazione Tremaglia e con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Sabato 17 aprile alle 18.30, alla Basilica di San Babila (Piazza San Babila, Milano), verrà celebrata una messa in suffragio. Domenica 18 aprile, dalle 10.30, nella Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi (Via Vivaio 1, Milano) si terrà una giornata di studi per ricordarne la figura e l’opera. Alla giornata di studi, dopo l’apertura dei lavori con un saluto dell’On. Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano e Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura, interverranno: On. Massimo Corsaro, deputato in Parlamento - Cesare Cavalleri, Associazione Ares - Gianfranco de Turris, giornalista RAI - Luca Gallesi, Fondazione Marzio Tremaglia - Giorgio Galli, Università degli Studi di Milano - Luciano Garibaldi, giornalista e scrittore - Gabriele Mazzotta, Fondazione Mazzotta - Giuseppe Parlato, Università San Pio V - Pietro Petraroia, Regione Lombardia - Claudio Risè, Fondazione Piccolo Teatro - Stenio Solinas, giornalista de il Giornale - Marcello Veneziani, giornalista de il Giornale - Stefano Zecchi, Università degli Studi di Milano.Ingresso libero.
Il "Credo" di Marzio Tremaglia
"Credo nei valori del radicamento, della identità e della libertà; nei valori che nascono dalla tutela della dignità personale. Sono convinto che la vita non può ridursi allo scambio, alla produzione o al mercato, ma necessita di dimensioni pià alte e diverse. Penso che l'apertura al Sacro e al Bello non siano solo problemi individuali. Credo in una dimensione tipica della vita che si riassume nel senso dell'onore, nel rispetto fondamentale verso se stessi, nel rifiuto del compromesso sistematico, e nella certezza che esistono beni superiori alla vita e alla libertà per i quali a volte è giusto sacrificare vita e libertà".

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