Lunedì 2 novembre
tra i cittadini benemeriti che verranno tumulati nel Famedio, la Città
di Milano ha scelto anche Franco Servello, storico esponente del
Movimento Sociale Italiano confermando quanto già attribuitogli nel 2006
quando gli conferì l’Ambrogino d'Oro con questa motivazione “Per il
suo coerente e leale impegno parlamentare cominciato nel 1958, dopo aver
fatto parte del Consiglio comunale di Milano. Per avere contribuito
alla legittimazione istituzionale della parte politica di cui ha sempre
fatto parte, partecipando alla trasformazione del Movimento Sociale
Italiano in Alleanza Nazionale. Per avere rappresentato le migliori
qualità di Milano, il coraggio delle idee e il profondo rispetto per la
democrazia”.
Ai tempi dell’università mi prese in studio con lui e così imparai da lui la passione politica, la forza delle idee, il rispetto dell’avversario e a saper fare un passo indietro quando necessario.
Ecco perchè ho deciso di scrivere questo articolo e metterlo in rete. Per Lui. E per condividere il suo esempio con quanti non l'hanno conosciuto e per quanti pur avendolo conosciuto insistono nel fingere di non sapere di che tempra fosse. Infine anche perchè il 2 novembre con il suo ingresso al Famedio si scriverá una bella pagina della storia milanese e italiana.
Ai tempi dell’università mi prese in studio con lui e così imparai da lui la passione politica, la forza delle idee, il rispetto dell’avversario e a saper fare un passo indietro quando necessario.
Ecco perchè ho deciso di scrivere questo articolo e metterlo in rete. Per Lui. E per condividere il suo esempio con quanti non l'hanno conosciuto e per quanti pur avendolo conosciuto insistono nel fingere di non sapere di che tempra fosse. Infine anche perchè il 2 novembre con il suo ingresso al Famedio si scriverá una bella pagina della storia milanese e italiana.
IL PARTITO PRIMA DI TUTTO _
E come avrebbe potuto essere diverso? Gli ha dedicato una vita intera
dopo che i tragici fatti legati all’assassinio dello zio Franco De
Agazio da parte della Volante Rossa il 14 marzo del 1947 lo
catapultarono nella politica togliendolo alla sua professione da
giornalista. In anni in cui fare politica significava rischiare la vita.
Ma il richiamo ad essere coerente e il desiderio di portare avanti con
fermezza le idee per cui tanti persero la vita furono più forti. E così
ebbe inizio la sua carriera politica che iniziò da Consigliere comunale a
Milano nel 1951 nelle file dell’MSI e terminò da Senatore del PdL solo
nel 2006 quando scelse di non candidarsi più.
DAL MSI AL PDL
PASSANDO PER AN_ Se Servello visse con fiducia il passaggio dal MSI ad
Alleanza Nazionale, così non fu per l'ingresso nel Pdl forzato allora da
Fini e dai colonnelli. Il Senatore era infatti convinto che Alleanza
Nazionale avrebbe dovuto confederarsi con FI. Il rischio, sosteneva, era
che il partito scomparisse. Cosa che purtroppo è accaduta lasciando
molti spaesati “senza una casa” o un partito di riferimento. Oggi ci
indicherebbe di guardare oltre, verso l’Europa. Un’Europa unita,
solidale. L’Europa dei Popoli in cui credeva fortemente anche Giorgio
Almirante.
IL RISPETTO DELL’AVVERSARIO_ Aveva ed ebbe il rispetto
per l'avversario politico visto sempre come antagonista e non nemico.
Unica discriminante era l'onestá intelettuale. La stessa che Basilio
Rizzo presidente del consiglio comunale gli riconobbe ad un mese dalla
sua morte quando il Comune di Milano volle ufficialmente ricordarlo.
“Ha fatto politica non per interesse, ma per autentica passione” furono
le sue parole.
Ha vissuto, il Senatore, le vicende politiche di
Milano e dell’Italia sempre da protagonista, ma mai da nostalgico. Un
uomo d'altri tempi che poté essere tale anche grazie alla sig.ra
Donatella, sua moglie, sodale con lui in ogni scelta della sua vita. E
domani verrà tumulato al Famedio, giusta sede di riposo per chi in vita
diede tanto alla sua città.