12/24/2007

12/22/2007

Buon Natale

Non smettete mai
di cercare ciò che desiderate
o finireste di desiderare
ciò che trovate.

12/17/2007

Il mio intervento in Piazza Duomo

LE DONNE DI AN RILANCIANO LA SFIDA: DIALOGO CON TUTTI,
MA NEL RISPETTO E NELLA CHIAREZZA SUI PROGRAMMI

Chiamate a confrontarci con una fase della vicenda politica italiana particolarmente critica e confusa, noi donne di Alleanza Nazionale, come tutta la classe dirigente del partito, non ci tiriamo indietro. Anzi.
Siamo consapevoli di essere di fronte ad una opportunità da cogliere in pieno, mettendo in campo uno sforzo corale per far arrivare su tutto il territorio il nostro messaggio. Il partito ora può giocare a 360 gradi, guardando al proprio futuro e a quello di Milano e dell’Italia: pertanto Alleanza Nazionale va e andrà avanti sulla sua strada.
Non temiamo certo isolamenti o perdita di consensi perché abbiamo la presunzione di avere idee, proposte, valori di riferimento. Tuttavia, al tempo stesso, ci rendiamo conto che, per battere le sinistre, è indispensabile che nel centrodestra prevalgano il buon senso e le ragioni dell’unità perché sono gli elettori, Voi, a chiedere l’intesa nel centrodestra.
Ma, in qualità di classe politica responsabile, affermiamo l’importanza del rispetto reciproco, della possibilità di avanzare proposte e della capacità di accettare critiche quando sono costruttive. Il Centrodestra deve rimanere unito, ma unito sui contenuti, sui programmi, sui valori e sulle proposte di un futuro condiviso in quella che mi piace definire un’alleanza naturale.

Milano, 15 dicembre 2007

12/13/2007

SPINGENDO LA NOTTE PIU' IN LA'

Mario Calabresi, giornalista di Repubblica, presenta il suo libro
"Spingendo la Notte più in là" in memoria degli anni di Piombo.
"Spararono a mio padre alle 9.15, mentre apriva la portiera della Cinquecento blu di mia madre." È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti "anni di piombo", "la notte della Repubblica".

ascolta i danni fatti dal terrorismo e dalla violenza politica negli anni 70

Il 12 dicembre 1969 la strage di piazza Fontana: un attentato terroristico nel quale una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana nel centro di Milano, provocando la morte di sedici persone ed il ferimento di altre ottantotto. Nel corso delle indagini seguite all'attentato, un giovane esponente dei movimenti anarchici milanesi, il ferroviere Giuseppe Pinelli, fu convocato in questura per accertamenti. Pinelli vi fu trattenuto per tre giorni consecutivi e venne sottoposto ad estenuanti interrogatori.
Il 15 dicembre 1969, Pinelli precipitò dalla finestra dell'ufficio del commissario Luigi Calabresi, incaricato delle indagini sul caso, giacendo morto sul selciato. L'inchiesta della magistratura sulla morte di Pinelli, condotta da Gerardo D'Ambrosio, definì il fatto come morte accidentale.
L'inchiesta accertò inoltre che il commissario Calabresi non si trovava nella stanza al momento del fatto. La sentenza dell'inchiesta sulla morte di Giuseppe Pinelli fu emessa nell'ottobre del 1975.

L'Espresso, in tre successivi numeri a cominciare dal 13 giugno 1971, pubblicò un documento, sotoscritto da 800 intellettuali, che definiva il commissario Calabresi «un torturatore», «responsabile della morte di Pinelli» e chiedeva di ricusare i «commissari torturatori, i magistrati persecutori, i giudici indegni». Tra i firmatari c'erano artisti, registi, editori, giornalisti, politici, accademici, filosofi, scienziati, sindacalisti e, in generale, molti tra i più noti esponenti della società e della cultura italiana del tempo.

In tempi recenti alcuni giornalisti vicini al centro-destra hanno pubblicato un elenco parziale dei firmatari, che ha avuto un certo risalto nei media legati alle stesse posizioni politiche, vista la presenza in questo di personalità ritenute schierate con i partiti del centro-sinistra o della sinistra presenti e passati (in ordine alfabetico): Enzo Enriques Agnoletti, Giorgio Amendola, Franco Antonicelli, Giulio Carlo Argan, Gae Aulenti;Andrea Barbato, Franco Basaglia, Marco Bellocchio, Giorgio Benvenuto, Bernardo Bertolucci, Alberto Bevilacqua, Norberto Bobbio, Giorgio Bocca, Giampiero Borella; Mauro Calamandrei, Pierre Carniti, Andrea Cascella, Liliana Cavani, Camilla Cederna, Lucio Colletti, Furio Colombo, Luigi Comencini; Gillo Dorfles; Umberto Eco, Giulio Einaudi; Federico Fellini, Inge Feltrinelli, Franco Fortini; Giovanni Giudici, Vittorio Gorresio, Ugo Gregoretti, Renato Guttuso; Margherita Hack; Vito Laterza, Carlo Levi, Primo Levi, Nanni Loy; Dacia Maraini, Carlo Mazzarella, Paolo Mieli, Giuliano Montaldo, Morando Morandini, Alberto Moravia; Toni Negri, Grazia Neri, Luigi Nono; Gian Carlo Pajetta, Pier Paolo Pasolini, Paola Pitagora, Fernanda Pivano, Giò Pomodoro, Gillo Pontecorvo, Paolo Portoghesi, Domenico Porzio; Folco Quilici; Giovanni Raboni, Carlo Ripa di Meana, Vittorio Ripa di Meana, Angelo Ripellino, Carlo Rognoni, Lalla Romano, Carlo Rossella; Salvatore Samperi, Natalino Sapegno, Sergio Saviane, Eugenio Scalfari, Enzo Siciliano, Mario Soldati, Paolo Spriano; Vittorio Taviani, Carlo Taviani, Paolo Taviani, Massimo Teodori, Umberto Terracini, Tiziano Terzani, Duccio Tessari, Ernesto Treccani, Giuseppe Turani; Emilio Vedova, Lucio Villari; Livio Zanetti (Direttore de l'Espresso fino al 1984), Cesare Zavattini, Bruno Zevi.

Il 18 maggio 1972 il giornale Lotta Continua titolò: «Ucciso Calabresi, il maggior responsabile dell'assassinio Pinelli». Nell'articolo era possibile leggere come l'omicidio Calabresi fosse esaltato quale «atto in cui gli sfruttati riconoscono la propria volontà di giustizia»

12/01/2007

Occhio a quello che sta succedendo tra gli studenti

Dopo le ultime elezioni, tra università e superiori c’è qualcosa che si muove, che non è di sinistra. La notizia è che tra i seggi delle scuole italiane la sinistra non è mai stata in difficoltà come in questi giorni. Soprattutto in alcune sue città chiave. Ieri pomeriggio, nelle sedi dei movimenti giovanili di destra, dicentro e di sinistra, sono arrivati i primi dati delle elezioni studentesche delle scuole superiori: la gauche fa molti passi indietro, la destra fa molti passi avanti; e al contrario di quanto scritto dall’intellettuale francese Eric Brunet nel saggio “Il tabù della destra”, nelle scuole italiane la droit oggi vince dove non aveva mai vinto prima e oggi si conferma dove prima non siera mai confermata. Con alcuni risultati clamorosi.(... Il Foglio, 30.11.2007)


Una bambina contro Stalin

Luciana De Marchi cominciò la sua battaglia personale contro Stalin quando aveva appena tredici anni. Suo padre Gino, regista cinematografico, era un attivo militante del Partito comunista, emigrato in Russia neI 1921 per servire la causa della rivoluzione socialista.
Ma nel 1922 fu accusato ingiustamente di essere una 'spia dell'Italia fascista e nel 1937, durante i processi staliniani, fu di nuovo arrestato con la stessa imputazione. Sottoposto a incalzanti interrogatori, De Marchi continuò a negare con fermezza di aver svolto attività di spionaggio. Fu condannato, senza processo, alla pena capitale e venne fucilato a Butovo. Ufficialmente morì di peritonite in un gulag. Luciana ha dedicato la sua intera esistenza alla ricerca del padre e alla difesa della sua memoria. Gabriele Nissim, ricostruisce una vicenda umana che la storiografia ufficiale ha fino ad oggi ignorato.Il Giornale del 30 novembre 2007



11/15/2007

"L'AMICO PUSHER"

In merito alla notizia data oggi dalla stampa, del rhodese che ieri in preda ad una crisi di astinenza ha ferito quasi a morte chi ha chiamato a procurargli la dose, sorge spontanea una domanda: come diavolo si fa a chiamare "amico" chi ti vende la droga?

11/14/2007

VENTUNO uomini fermati per violenze sessuali su QUINDICENNE

Thun, 13 novembre 2007 - La polizia bernese ha fermato stamane 21 uomini, tra cui 12 giocatori o ex giocatori della squadra di calcio del Thun, sospettati di atti sessuali con una ragazza di 15 anni. In Svizzera, gli atti contro l'integrità sessuale sono perseguiti d'ufficio se commessi con una persona di età inferiore ai 16 anni e la differenza di età tra le persone coinvolte è maggiore di tre anni. Leggi ...

Lo stupro? Figlio della cultura maschilista

The Daily Telegraph: la maggior parte degli stupri (1su20) è commessa da uomini normali che incontrano le loro vittime nei pub o nei club. I giuristi dovrebbero tenerne conto.

The Guardian: lo stupro è un crimine vecchio che non ha a che fare con leggi troppo permissive, ma con una volontà di dominio. Bisogna sfidare la cultura maschilista che sta dietro le violenze.

11/05/2007

Berlino 9 novembre 1989: il crollo delle utopie


Care Amiche, Cari Amici,
in occasione del Giorno della Libertà, che ricorre il 9 novembre, per ricordare la liberazione dell'Europa dell'Est, l'Associazione Nazionale Medaglia d'Oro al Valor Militare Carlo Borsani terrà il convegno "Il crollo delle utopie: quando le idee rovesciano i muri, BERLINO 9 novembre 1989".

Quando? sabato 10 novembre p.v. alle ore 16.30 presso la sede del Consilgio di Zona 3, in via Sansovino n.9, a Milano.

"Chi non sa ricordare il passato è condannato a ripeterlo", scriveva George Santayana: ecco perchè vi prego di passare parola e di intervenire numerosi.

10/26/2007

cerimonia al campo X - giovedì 1° novembre

Come tutti gli anni, per chi di voi volesse, l'appuntamento per il ricordo di chi è sepolto al Campo X, è a Milano, giovedì 1° novembre (ore 10) al cimitero Musocco.

10/25/2007

Comprar casa senza rischi: studi notarili aperti

Milano, 24 ottobre 2007 – Da oggi i cittadini di Milano e della Lombardia che si accingono a comprare casa possono contare sull’aiuto e la consulenza gratuita dei notai che hanno aderito all’iniziativa "Comprar casa senza rischi, studi notarili aperti". L'iniziativa pilota, che prevede l’assistenza gratuita dei notai anche per la stipula di mutui ipotecari e di tutti i relativi obblighi, è stata presentata questa mattina a Palazzo Marino dall’ assessore alla Casa Gianni Verga, assieme al segretario del Consiglio Notarile di Milano Domenico de Stefano, al presidente del Comitato Notarile Lombardo Franco Panzeri e da Angela Alberti, responsabile Adiconsum Lombardia. L'iniziativa è promossa dal Comune di Milano, in collaborazione con le organizzazioni notarili regionali e nazionali e le Associazioni dei Consumatori, con l'intento di offrire ai cittadini le informazioni e i consigli necessari per affrontare con la dovuta sicurezza un progetto che per i più rappresenta un’operazione economica di notevole rilievo. Milletrecento appuntamenti gratuiti - prenotabili on line sul sito internet www.comprarcasasenzarischi.it - sono disponibili dal 12 al 30 novembre presso gli studi notarili del Distretto di Milano. Sono 267 gli studi notarili che hanno aderito all’iniziativa del Comune, di cui 170 tra Milano e provincia, con circa 800 appuntamenti disponibili, 45 a Monza e provincia (215 appuntamenti), 31 a Varese (156 appuntamenti), 14 a Lodi (68 appuntamenti), e 7 a Busto Arsizio (32 appuntamenti). Mercoledì 7 novembre, inoltre, presso la sede dell’Unione del Commercio si terrà un incontro pubblico tra cittadini, notai e rappresentanti dei consumatori sui temi inerenti l'acquisto di una casa. L'incontro, a cui parteciperà il presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo, sarà moderato da Antonio Lubrano. Per tutta la durata dell’iniziativa saranno distribuite le Guide al cittadino realizzate dal Consiglio Nazionale del Notariato e da 11 Associazioni dei Consumatori che contribuiranno a diffondere, con linguaggio comprensibile, le informazioni necessarie all’acquisto di una casa e alla stipula di un mutuo.

9/19/2007

MISTER ESSELUNGA LANCIA UN LIBRO ANTI-COOP
a Milano - venerdì 21 settembre
ore 11 - Hotel Four Seasons




















l'eco sulla stampa

9/18/2007

LA DEMOCRAZIA IN ITALIA: UNA FONDAZIONE PER SPIEGARNE LA NASCITA

Dal Corriere della Sera del 16 settembre

Partigiani e repubblichini: una Fondazione per spiegare la nascita della democrazia


Le polemiche e le prese di posizione seguite alla proposta di portare le spoglie di Giovanni Pesce al Famedio, dove anche realizzare un Sacrario condiviso, confermano, ancora una volta, il dialogo tra sordi che, nonostante siano ormai passati sessant' anni, persiste da una parte e dall' altra dello schieramento politico. Sintomatiche alcune dichiarazioni.
La prima proveniente dalla mia parte politica: «No, perché Giovanni Pesce era un uomo di parte», come se fosse possibile essere super partes in quei tragici tempi. La seconda da sinistra: «No al Sacrario, perché non si può confondere chi combatteva per la libertà e chi per negarla».
Io, personalmente, ancor prima che Alleanza Nazionale, il mio partito, assumesse come valori fondanti quelli su cui si basa la nostra Repubblica, ho testimoniato nei miei comportamenti politici in quale campo, quello della democrazia, era giusto collocarsi, non per necessità ma per libera e convinta scelta. Anche i molteplici rapporti umani che ho potuto e saputo coltivare nel tempo con molti avversari politici, che non ho mai considerato nemici, lo stanno a dimostrare.
Detto questo, si potrebbe aprire una lunga parentesi su chi combatteva contro il fascismo non per la libertà, ma in nome di un altro totalitarismo, che si è rivelato ben più sanguinario di quello nostrano. Quando si pone questa questione, la risposta che, più frequentemente, viene data è che quei giovani ci credevano ed erano in buona fede e nulla sapevano dei crimini che venivano perpetrati nelle prigioni e nei lager staliniani. Intellettuali sicuramente antifascisti come Giampaolo Pansa, con i suoi numerosi e documentati lavori di indagine su quanto avvenne a cavallo del 1945 e Gabriele Nissim, nel suo bel libro pubblicato da Mondadori «Una bambina contro Stalin», hanno ad esempio, anche recentemente, documentato che non tutti erano così innocenti.
Io, tuttavia, della buona fede della maggioranza di quelle persone sono convinto, ma mi chiedo perché allora non riconoscerla anche ai giovani che, come mio padre, abbracciarono in altrettanta buona fede la propria causa, credendovi e pagando con la vita quei loro ideali?
Sul piano pratico, tuttavia, credo sia giusto e meglio lasciare che i morti di quella tragica stagione riposino in pace dove si trovano attualmente. Guardando avanti, però, credo si debba avere una particolare attenzione verso le nuove generazioni, affinché coltivino il valore ed il gusto della democrazia, evitando tuttavia controproducenti rappresentazioni manichee.
Forse una Fondazione, che promuovesse iniziative volte a far conoscere seriamente ai giovani i controversi percorsi attraverso cui siamo approdati alla nostra democrazia, potrebbe aiutare ad istituzionalizzare una pacificazione che, per fortuna, è ormai entrata nei comportamenti della vita quotidiana della gran parte delle persone coinvolte, in vari modi, in quelle innumerevoli tragedie. A Milano non mancherebbero le donne e gli uomini di buona volontà capaci, pur nella contrapposizione politica, di garantirne la serietà, l' indipendenza e l' efficacia.

Borsani Carlo

9/11/2007

LE COOP ROMAGNOLE

Leggo e riporto da Libero di martedì 11 settembre, pag.24

"La sinistra ha inscenato una gazzarra sui presunti favoritismi del Fisco alla Chiesa cattolica, esentata dal pagare l'ICI.
Nessuno s'è però ricordato che con una legge del primo governo prodi , recentemente perfezionata dal ministro bersani, si sono esentate dal pagamento dell'ICI le grandi cooperative agricole.
Solo nei confronti del mio comune le grandi Coop dell'industria agroalimentare hanno chiesto, ed otterranno, rimborsi per oltre 500mila euro! Altro che favoritismi alla Chiesa."

Stefano Angeli - Cesena

9/10/2007

UN MANIFESTO PER MALPENSA






1. Rafforzare e sviluppare Malpensa significa garantire lo sviluppo dell’intero “sistema Paese”.
2. Serve un nuovo Piano industriale per Alitalia.
3. Insieme agli scali di Bergamo, Verona, Genova, Torino, Bologna, Venezia e Trieste, il sistema aeroportuale milanese può offrire una rete integrata con lo sviluppo delle infrastrutture su questo territorio.
4. Malpensa è il futuro dell’Italia nel traffico aereo mondiale.
5. Le Istituzioni del territorio insieme al Governo nazionale sono impegnate per garantire l’infrastrutturazione per completare l’accessibilità a Malpensa.
6. Intorno a Malpensa, cuore della mobilità nazionale e internazionale, si ritrovano oggi il mondo delle imprese e del commercio, delle Fiere, delle Università e della Ricerca insieme alle istituzioni locali per chiedere ad Alitalia e al Governo di ripensare ad un nuovo piano industriale per il futuro della compagnia di bandiera e per lo sviluppo del Paese.

Aderisci qui

al "Manifesto per Malpensa"

9/05/2007

DIRITTI UMANI, NON SOLO OLIMPIADI

Yang Chunlin - attivista democratico cinese -
ha promosso una lettera aperta alle autorità dal titolo "Vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi". Inevitabilmente è stato arrestato a Jaimusi, nel nordest della Cina. L'organizzazione umanitaria China Human Rights Defenders (Chrd), dichiara che il capo di imputazione è il solito: "sovvertire il potere dello Stato". Ed in effetti l'azione di Chunlin aveva già portato alla raccolta di 10.000 firme per la sua petizione. Troppe per un regime totalitario.

9/04/2007

CONTRO LA PENA DI MORTE


Da oggi aderisco all'appello dei Radicali, contro la pena di morte al di là degli steccati politici.

8/30/2007

SONO UNO SCHIFOSO SPACCIATORE

Il potere istruttivo della GOGNA, antica usanza medievale che vale più di mille condanne.

questi i fatti: un uomo è stato legato domenica scorsa ad un lampione in una strada di Taughmonagh, a sud di Belfast, dopo che la Polizia si era rifiutata di intervenire contro di lui, da due uomini incappucciati e poi cosparso di catrame e piume. Al collo dell'uomo, esposto a pubblico e, a mio vedere, sacrosanto ludibrio, un cartello con la scritta «I’m a drug dealing scumbag» («sono uno spregevole spacciatore»).

7/27/2007

A MILANO SI LAVORA ANCHE D'ESTATE


Aumentano le assunzioni stagionali: +44% I settori che danno lavoro sono hotel e ristoranti, con oltre 3.600 addetti, il commercio con 2.300, ma anche i servizi alla persona

Quest’anno più dello scorso: quasi 8.400 lavoratori, quasi 3 mila in più del 2006. E quest’anno il lavoro estivo pesa per i tre quarti sullo stagionale di tutto l’anno, quasi raddoppia rispetto al 44% dello scorso anno. I settori protagonisti delle assunzioni estive: hotel e ristoranti, con oltre 3.600 addetti, il commercio con 2.300, ma anche i servizi alla persona per chi resta in città e non va in vacanza (oltre mille richieste). I settori dove cresce di più la richiesta di lavoratori stagionali estivi rispetto al 2006 sono hotel e ristoranti (2.962 addetti in più, +439,3% rispetto al 2006) e il commercio (275 addetti). Il quadro emerge da una elaborazione della Camera di Commercio su dati Excelsior - sistema informativo permanente sull’occupazione e la formazione realizzato dalle Camere di Commercio, con il coordinamento di Unioncamere nazionale e il sostegno del ministero del Lavoro e dell’Unione Europea - e relativi alle previsioni di assunzioni delle imprese di Milano e provincia per il 2007.

7/24/2007

LA SVOLTA DI LONDRA E LO SPENSIERATO SPINELLO ITALIANO

... .... In Italia, la leggerezza in materia sta diventando indisponente.

La cannabis — e la cocaina, purtroppo — sono argomenti adatti per una battuta alla radio, o un'allusione in televisione. Vizietti sociali: uno per giovani, l'altro per ricchi. Cose che non cambiano, cose che non contano. Forse dovremmo ringraziare lo «skunk» per averci svegliato. Quasi un'onomatopea, utile a farci capire che la droga modifica i comportamenti, e i nostri comportamenti non riguardano soltanto noi. Anche il numero assurdo di giovani morti sulle strade italiane va collegato alla droga, e non solo all'alcol. Chissà quante cose non raccontano, i medici legali, per non ferire una famiglia già distrutta dal dolore.Ma una società adulta deve dirsele, certe cose. Deve ammettere che la droga leggera — se mai c'è stata — non è più tanto leggera, e resta una droga, e crea dipendenza, e ha effetti sul sistema nervoso che possiamo soltanto sospettare. I ragazzi più svegli l'hanno capito. Agli altri bisogna spiegarlo: con pazienza e tolleranza, ma senza incertezze. Non possiamo lasciare che l'educazione e l'informazione in queste materie venga impartita da un incosciente televisivo, da un cretinetti radiofonico o dalla casualità della Rete. Le nostre pigrizie — peggio, le nostre complicità — possono provocare disastri.Scrivo da Brighton, sotto il cielo azzurro del Sussex, dove molti anni fa ho cominciato ad appassionarmi a questo Paese. Era l'estate del 1972: avevamo quindici anni, e sulla costa della Manica non c'erano solo Ziggy Stardust, Gary Glitter e sciami di deliziose coetanee scandinave. Giravano skin-heads violenti, alcol a go-go e droghe assortite: tutti i rischi e le tentazioni che un teenager deve conoscere, e gestire. Ma qualcuno a casa, prima di partire, ci aveva detto: questo è bene, questo è male. Poi toccava a noi decidere. Adesso tocca a loro decidere. Ma tocca a noi dirgli: ragazzi, non scherziamo. La droga è male, e fa male.

Beppe Severgnini20 luglio 2007

6/19/2007

IL GRANDE CUORE DI MILANO BATTE IN NOVE ZONE

I fatti: giovedì 24 maggio, tranviere accoltellato mentre difende automobilista aggredita; giovedì 14 giugno, portinaia sventa truffa ad anziana. L’antefatto: lunedì 26 marzo, tutta Milano,sebbene divisa sulle modalità, si mobilita per la sicurezza. La realtà: solo il Comune assegna ai cittadini benemeriti un riconoscimento ufficiale, l’Ambrogino d’oro.
IL GRANDE CUORE DI MILANO BATTE IN NOVE ZONE
Alla fine del discorso tenuto in coda alla fiaccolata per la sicurezza il Sindaco Moratti ha affermato che “La politica deve dare risposte alle esigenze sociali, dare voce e visibilità a problemi veri e concreti”. Per questo in qualità di Consigliere di Zona vorrei avere la possibilità di premiare in modo tempestivo quei cittadini che con il loro esempio, nella loro “semplicità” quotidiana contribuiscono con coraggio a far ritrovare quel senso civico di solidarietà e di appartenenza ad una comunità che tutti noi lamentiamo, da tempo, essere andato perduto. Ma che tali piccoli grandi gesti non possono che contribuire, con forza e orgoglio, a farcelo ritrovare. Per questo propongo che i Consigli di Zona si mettano in rete per creare il loro riconsocimento ufficiale che non avrà certo meno importanza dell’Ambrogino d’Oro. Da parte mia, per la Zona 3, ho già due grandi cuori da premiare: Pasquale D.C. e Annamaria S.

Dal Corriere del 16 giugno

6/13/2007

SIAMO IN ONDA!

Ciao a tutti!










Vi prego di guardare, giovedì 14 giugno, alle ore 23,
PUNTI DI VISTA - BIG CITY LIFE la trasmissione , in onda
su Telelombardia e Sky Tv al canale 901.
Come anticipato si tratta di un nuovo format televisivo pensato per dare a chiunque la possibilità, in 3 minuti, di esprimere il proprio punto di vista su Milano.

Tengo molto alle vostre opinioni e tutti i consigli che avrete la bontà di darmi saranno i ben accetti. Grazie.











I video visibili al sito http://info.kijiji.it/pages/BigCityLife.htm sono ora anche su youtube.

5/28/2007

COSA AVETE DA FARE IL 2 GIUGNO?

Cari amici/amiche,
Per il due giugno (sabato prossimo) si terrà una partita di rugby al Giuriati di Milano con giocatori della Serie A italiana e degli invitati stranieri.Il ricavato (non dell’ingresso che è libero, ma degli sponsor) andrà al reparto pediatrico del Besta di Milano.Sarà una giornata dedicata al Rugby (MILANO RUGBY DAY) che alle 1600 vedrà questo partita spettacolo che – amanti del rugby o meno – non potete perdervi.A seguire TERZO TEMPO, ovvero bevute e mangiate.
Guardatevi il sito www.inmetaperunsorriso.com ci sono dei video, delle curiosità.E’ importante riempire il Giuriati per cercare di ripetere questa festa l’anno prossimo. INGRESSO LIBERO.
Fate girare la mail se potete!

5/15/2007

3 minuti di celebrità!


MILANO al centro di 106 PUNTI di VISTA, sintetizzati in imprevedibili tre minuti di filmati creativi. E per i "migliori", la possibilità di andare in televisione, da giovedì 17 maggio fino al 21 giugno 2007, su Telelombardia (canale Sky 901).

4/03/2007

UN'ALTRA STORIA, giovedì 19 aprile 2007




















«Un’altra storia»

giovedì 19 aprile - ore 18
Hotel dei Cavalieri - Milano (Piazza Missori 1)

Benedetta Borsani e Luciano Garibaldi, avvalendosi anche del contributo di Andrea G. Pinketts e di Carlo Tognoli, raccontano la storia dell’eroe cieco Carlo Borsani, ricordando a tutti che il 25 Aprile e seguenti non furono soltanto giorni di gloria.

VENTICINQUE APRILE: OMAGGIO A UN VINTO

Quattro persone delle più diverse provenienze si sono incontrate per lanciare un messaggio di grande significato in occasione dell’anniversario del 25 Aprile: una data che dovrebbe unire in nome della libertà e del rispetto della persona, ma divide ancora. Le quattro persone sono l’ex sindaco socialista di Milano, Carlo Tognoli, l’esponente politica di An, Benedetta Borsani, il giornalista e storico, Luciano Garibaldi, e il giallista Andrea G. Pinketts. Assieme, hanno realizzato un libro che s’intitola «Un’altra storia». Edito da M&B Publishing, 104 pagine, 10 euro.
Il libro è al tempo stesso la storia della Medaglia d’Oro al Valor Militare, Carlo Borsani, un fascista convinto che, però, si era personalmente adoperato per salvare la vita di ebrei ed antifascisti, e che nonostante fosse cieco e non rappresentasse alcun pericolo, venne ucciso dai partigiani comunisti a Milano il 29 aprile 1945, ma è anche un’esortazione a rivisitare la Liberazione non semplicemente come conflitto tra i «buoni» idealisti e paladini della democrazia e i «cattivi» di Salò senza ideali e sostenitori di un brutale totalitarismo. Da ultimo. Ma non meno importante, una precisa anche se opinabile valutazione storica e culturale di ciò che fu, oltre sessant’anni fa, la guerra civile in Italia, valutazione fatta da uno dei più brillanti giallisti del panorama letterario italiano.




3/23/2007

Per una Milano più sicura


Alleanza Nazionale invita i propri iscritti, militanti e la cittadinanza tutta a partecipare lunedì 26 marzo, alle ore 20, alla manifestazione per la sicurezza della nostra città a fianco del Sindaco Moratti per denunciare le inadempienze del governo Prodi e ribadire l’impegno per la sicurezza nella vita di tutti i giorni.


3/20/2007

CANNABIS NO ... FINALMENTE

19 marzo, 2007-Corriere della Sera-Ziino Giulia
L' Independent ci ripensa: lo spinello fa male
Si scusa il giornale simbolo dell' antiproibizionismo.
I radicali: paternalismo
MILANO - Anni fa l' Independent guidò la campagna perché la Cannabis fosse declassata a droga leggera. Ma oggi ne circolano versioni potenziate assai dannose. E il quotidiano britannico chiede scusa. A pagina 25

Marcia indietro del quotidiano inglese 10 anni dopo. «L' hashish oggi è molto più dannoso» «Cannabis libera, ci siamo sbagliati» L' Independent si scusa: un errore la depenalizzazione

MILANO - Scusate, ci siamo sbagliati. Non è da tutti tornare sui propri passi, soprattutto dopo che si è sposata una causa portando in piazza, per difenderla, 16 mila persone. Ma se in gioco ci sono vite umane (e tante, circa 22 mila) fare marcia indietro è necessario. Lo ha fatto l' Independent, autorevole quotidiano britannico, giornale di riferimento della sinistra radical, famoso per le sue prese di posizione (ultime quelle sull' Iraq e sui cambiamenti climatici). Ieri, nell' edizione domenicale, il giornale è uscito con una copertina in cui, accanto a una foglia di marijuana, campeggiavano a tutta pagina delle inequivocabili scuse. Scuse per aver lanciato dieci anni fa, nel 1997, una campagna senza precedenti di depenalizzazione della cannabis. L' anno dopo la presa di posizione del quotidiano, a Londra, 16 mila persone marciarono verso Hyde Park per manifestare il loro sostegno e il governo (anni dopo, nel 2004) pressato dall' opinione pubblica finì per declassare la cannabis dalla categoria B alla C, quella delle droghe leggere. Ora l' Independent fa dietrofront: si pente per aver chiesto a gran voce la depenalizzazione e lancia l' allarme sugli effetti disastrosi della cannabis sull' organismo umano e sulla psiche. Il quotidiano non rinnega le ragioni che dieci anni fa lo spinsero a chiedere il declassamento della cannabis (la pianta da cui si ottiene l' hashish) ma, avverte, oggi la situazione è drasticamente mutata. L' hashish che si fuma - si legge nell' editoriale - non è quello del ' 97: in dieci anni, la sostanza di allora è stata sostituita dallo skunk, in inglese «puzzola», una versione 25 volte più potente, capace di provocare gravi danni mentali a chi ne fa uso. Nel 2006 in Gran Bretagna - continua l' Independent - più di 22 mila persone si sono sottoposte alla terapia di disintossicazione dallo skunk, e di questi quasi la metà erano minorenni. La nuova droga non ha nessuna parentela con la tradizionale resina di cannabis, rispetto alla quale contiene in una dose 25 volte maggiore il tetrahydrocannabinolo (thc), il principio psicoattivo che distorce le percezioni sensoriali. In pratica, l' ingrediente che provoca lo «sballo» ma può causare gravi perdite di memoria e veri fenomeni psicotici. Considerata la diffusione della cannabis, soprattutto tra gli adolescenti, il fenomeno ha già assunto contorni preoccupanti: il numero dei ricoverati per disturbi mentali e del comportamento legati all' uso di cannabis, nel Regno Unito è salito dai 581 del 2001 ai circa mille dell' anno passato. Oltre alle cifre, che già parlano chiaro, a sostegno della sua battaglia l' Independent cita il cambio di rotta di personalità come il leader dei conservatori David Cameron e annuncia la pubblicazione sul prossimo numero della rivista Lancet di uno studio che dimostra che lo skunk è più pericoloso dell' Lsd e dell' ecstasy. Si attendono reazioni. In Italia non si sono fatte attendere: «Quanto pubblicato dall' Independent - ha detto il radicale Marco Perduca, segretario della Lega internazionale antiproibizionisti - è un' autocritica tipica di chi non affronta il problema degli stupefacenti alla radice ma solo in termini paternalistici. Indipendentemente dalla loro tossicità, mantenere gli stupefacenti illegali non aiuterà a governare un fenomeno che, in virtù del proibizionismo, aumenta costantemente».
1600 *** gli inglesi in cura per disintossicarsi dalla cannabis nel 1997
22mila *** gli inglesi in cura per disintossicarsi dalla cannabis nel 2006

3/13/2007

8 marzo


3/09/2007

Afghanistan:1° produttore mondiale di eroina


Solo l'emissione di una FATWA nel 1985
riuscì ad azzerare la coltivazione dell'oppio.

2/27/2007

AFGHANISTAN

Ciao a tutti!
Da oggi ho deciso di cominciare con voi una serena e seria riflessione sull'Afghanistan e, più in generale, sulla nostra politica internazionale. E le inevitabili conseguenze sulla nostra politica interna, nonché, più direttamente, nella nostra vita di tutti i giorni.
Si tratta cetamente di argomenti spinosi su cui tutti noi abbiamo già delle posizioni.
Vediamo,allora, di confrontarci. In modo pacato e costruttivo.
Per fare questo comincerò oggi col segnalarvi un articolo pubblicato su L'Espresso.
Mi rendo conto che è un po' lungo, ma vi assicuro che vale la pena leggerlo fino in fondo.
Buona lettura.

Missione ombra - di Gianluca Di Feo
Ottomila soldati sparsi nel mondo. Metà dimenticati nei Balcani. Senza una strategia che giustifichi il rischio. Mentre in Afghanistan e Libano ora tutto si fa difficile.

Adesso sì che rischiano di diventare missioni impossibili. Perché dopo il tonfo in Senato, per i nostri contingenti la situazione si fa sempre più complicata. Oggi ci sono 7.456 militari impegnati in 25 operazioni: una lista che comprende persino 69 osservatori in Congo, sei in Marocco e sei sul confine indo-pakistano. Ci sono squadroni che sembrano dimenticati dalla storia, come i marinai che nel mar Rosso vigilano da un quarto di secolo sugli accordi di Camp David. C'è poi il dispositivo nei Balcani, più di 3 mila uomini a sorvegliare i frammenti della ex Jugoslavia. Ma i problemi seri si aprono per i comandi in Libano e Afghanistan, condizionati dallo sfaldamento dell'Unione. Mentre a Roma la maggioranza frana, a Kabul nel quartier generale della Nato si valuta la possibilità di mandare i nostri soldati al fronte per riportare la sicurezza nella cittadina di Bakwa, occupata dai talebani lunedì 19 febbraio e abbandonata dopo un giorno. È un compito che spetta ai nostri soldati, perché quella provincia sperduta fa parte della regione affidata al contingente tricolore. Il nuovo comandante in capo americano, il generale Dan McNeil, avrebbe invocato un intervento lampo con gli elicotteri, ma italiani e spagnoli si sarebbero opposti. E, come 'L'espresso' ha ricostruito, già due volte la scorsa estate le nostre truppe sono state spedite a Bakwa per ristabilire l'ordine dopo gli attacchi dei fondamentalisti. La prima missione a luglio fu affidata a una colonna composta da una settantina di americani, una compagnia di spagnoli, un distaccamento di incursori della nostra Marina e un'unità italiana di Psy Ops, il gergo Nato per indicare chi si occupa di conquistare il sostegno della popolazione: il raggruppamento occidentale raggiunse la città dopo una marcia di tre giorni. La seconda fase dell'operazione Turtle scattò un mese dopo, in risposta a un altro assalto talebano: questa volta i commandos italiani si mossero fianco a fianco con marines statunitensi e parà portoghesi. In entrambe le spedizioni, secondo il bollettino afgano dell'Alleanza Atlantica 'Isaf Mirror', i guerriglieri si sarebbero ritirati senza combattere. Ma bisogna ricordare che negli stessi giorni una pattuglia di incursori del Comsubin è stata colpita da una trappola esplosiva nella zona di Bala Baluk, non lontano da Bakwa: sono rimasti feriti in quattro, fortunatamente in modo lieve. Cosa stessero facendo i commandos di La Spezia resta top secret. Come ogni mossa condotta dal contingente afgano dopo la vittoria del governo di centrosinistra. Adesso il mercoledì delle ceneri di Palazzo Madama suona come una sorta di 8 settembre per i reparti che si trovano in prima linea. Sono passati 15 anni dai primi caduti in missione di pace, quattro elicotteristi uccisi da un Mig serbo mentre vigilavano sul confine croato, ma le questioni principali restano sempre le stesse. A cosa servono queste operazioni? Aiutano le popolazioni? Sono uno strumento di politica estera indispensabile? E le nostre truppe sono in condizione di svolgere i compiti che gli vengono assegnati? Finora il bilancio mostra luci e ombre. Il successo migliore, la pacificazione del Mozambico, non lo ricorda nessuno. Ma altrettanto dimenticata è l'avventura somala, costata 11 vite e una frattura con gli americani per poi lasciare l'ex colonia nel caos. Per non parlare dell'Iraq o della costosissima incursione esotica nel Timor Est. Capitoli chiusi, che lasciano aperti interrogativi sul presente. Prendiamo il caso della Bosnia: la bandiera tricolore nella città martire è stata issata nel dicembre 1995. Per i primi dieci anni si sono alternati 20 mila soldati con un costo stimato in oltre 3 mila miliardi di lire: attualmente il nostro raggruppamento conta 898 uomini e nessuno sa quando faranno le valigie. Di sicuro la Nato ha fermato la guerra; 12 anni di pace non sono però bastati a costruire una pace in grado di reggere senza mitra spianati. Peggiori le prospettive in Kosovo, dove siamo sbarcati in massa nel giugno '99: in questo momento il contingente ha 2.308 soldati che finora sono costati al contribuente 1.500 milioni di euro. La spesa è in calo costante, 75 milioni nell'ultimo semestre, ma non la tensione che ha appena provocato una rivolta di piazza e rischia sempre di riaccendersi in una regione amministrata dall'Onu, dove non ci sono risorse e si moltiplicano i traffici. La crisi dell'Unione adesso rende tutto più confuso. E rischia di incidere in modo determinante sulla situazione in Libano e in Afghanistan. Nel paese dei cedri ci sono 2.500 soldati, con armamenti pesanti e compiti incerti. La frontiera israeliana è relativamente calma, ma il disarmo degli hezbollah non è mai partito e il quadro politico interno (vedi anche servizio a pag. 88) quanto mai frammentato. L'incubo è che l'operazione Leonte segua le orme della precedente Unifil, che ha costretto i nostri caschi blu a volare senza sosta dal 1979 tra le raffiche di israeliani, palestinesi e sciiti: enormi apprezzamenti umanitari, nessun passo avanti nella stabilizzazione dell'area. Il problema qui adesso è politico-militare, perché il comando operativo di tutte la forza multinazionale è italiano e in caso di azioni ostili la linea del governo diventerà determinante. Quale sarà? In 12 anni di missioni non c'è mai stata un'iniziativa offensiva: l'attenzione principale è stata quella di fare qualcosa per la popolazione e, soprattutto dopo la strage di Nassiriya, non correre rischi. I combattimenti sono stati pochi. Solo cinque volte sono stati affrontati scontri su larga scala: ma le uniche vere battaglie restano quella del check point Pasta a Mogadiscio e le due dei Ponti a Nassiriya. Si tratta sempre di manovre difensive, per respingere attacchi o per riconquistare postazioni che avevamo dovuto abbandonare. L'unica spedizione di natura 'aggressiva' è passata inosservata: nell'agosto 2003 alpini e parà si inoltrarono tra i monti afgani a caccia di guerriglieri islamici. Ma questa 'Warrior sweep', letteralmente 'far pulizia dei guerrieri', si concluse senza sparare un colpo: talebani e qaedisti rimasero fuori tiro. A vedere la statistica, quindi, si è trattato di missioni poco bellicose. Questo talvolta ci ha portato in rotta di collisione con i nostri alleati, come in Somalia e ora a Kabul, ma in altre occasioni ha permesso di operare dove altri dovevano scappare.
Poi negli ultimi cinque anni la volontà di evitare perdite sembra avere preso il sopravvento sulle ricerca dei risultati, mettendo così in crisi il ruolo dei militari. Compito dei contingenti armati infatti dovrebbe essere quello di garantire la sicurezza delle regioni e, secondariamente, proteggere i soldati. Per questo, prima dell'Iraq, la linea dello Stato maggiore era sempre stata quella di mandare al fronte i mezzi più moderni e potenti, eccedendo in carri armati, cannoni ed elicotteri. Dopo invece si è scelto un profilo molto basso, che riduce la capacità di intervento. A Nassiriya nel 2004 la sede del governo provvisorio è rimasta assediata, cosa che viene ancora oggi rinfacciata dai diplomatici stranieri, perché non erano disponibili tank: mezzi spediti con urgenza solo dopo la morte di un lagunare e di un elicotterista. Anche quando i segnali di pericolo erano inequivocabili, l'esigenza di mantenere una presenza 'di pace' si è tradotta in un'unica indicazione operativa: uscite dai fortini il meno possibile.
In queste ore lo stesso copione si ripropone in Afghanistan. Tra Kabul ed Herat ci sono 1.933 soldati, per un'operazione già costata 725 milioni di euro. Fino ad adesso, l'italian style è riuscito a portare una ventata di serenità in alcune vallate dove si sparava senza sosta dai giorni dell'invasione sovietica. Ma il clima sta cambiando: l'annunciato grande assalto talebano è alle porte. E i nostri comandi non prendono contromisure. Tutti gli alleati stanno mandando di corsa tank e artiglieria, non tanto per attaccare, quanto per garantire la difesa delle basi e degli spostamenti. Gli italiani invece hanno deciso di mantenere un dispositivo leggerissimo: al massimo mitragliatrici. Non ci sono cannoni, né mortai, né veicoli corazzati, né elicotteri a prova di proiettile. Il mezzo più potente sono le autoblindo Puma, che rischiano di fare la figura delle 'scatole di sardine' di mussoliniana memoria. Non ci sono nemmeno le torrette per proteggere i mitraglieri, obbligati a fare da bersaglio per i cecchini. Il generale Mauro Pescarini, responsabile degli armamenti terrestri, in un'intervista al mensile 'Panorama Difesa' ha ammesso: "Le blindo leggere Puma vengono impiegate per compiti diversi da quelli per i quali erano stati concepiti. Si tratta pertanto di mezzi che hanno bisogno di ritocchi in corso d'opera per quanto riguarda una maggiore protezione e una maggiore capacità di autodifesa". Ma fino a settembre gli alpini si dovranno arrangiare: a Roma hanno altro a cui pensare. (23 febbraio 2007)

2/26/2007

Il giusto compenso: vogliamo parlarne?

Ciao a tutti!
Una mia amica mi ha segnalato un articolo del Corriere della Sera che mi era sfuggito...che ne dite?

Il Festival è salvo. Sanremo, sbloccati i compensi
Il ministro Nicolais firma la circolare che elimina il tetto dei compensi. Niente più limite di 272 mila euro

ROMA - Il Festival di Sanremo è salvo. Il ministro per le riforme, Luigi Nicolais, ha firmato oggi la circolare che elimina il tetto ai compensi per le star della Rai, previsto dall'ultima finanziaria. Niente più limite di 272 mila euro, quindi, per i presentatori Pippo Baudo e Michelle Hunzinker.L'eventuale applicazione del tetto previsto dalla finanziaria - è scritto nella circolare firmata dal ministro Nicolais - «altererebbe il normale esplicarsi del confronto aziendale ponendo la società a prevalente partecipazione pubblica in una situazione di svantaggio alterando significativamente le regole del mercato della concorrenza». L'allarme compensi era stato lanciato qualche giorno fa dall'Unità, che in prima pagina aveva sollevato il problema del tetto posto dalla Finanziaria alle retribuzioni dei dirigenti pubblici esterni e dei consulenti di ministeri e società pubbliche non quotate, come è di fatto la Rai. Retribuzioni che, secondo la manovra, non possono essere superiori a quella del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè circa 272 mila euro annui. Il punto chiave è diventata l'applicazione della norma, che rischiava di abbattersi come una tegola sui compensi di Pippo Baudo e Michelle Hunziker - i cui contratti al momento non sono stati ancora firmati - e quindi sulla stessa realizzazione del festival, a pochi giorni dal via. Dopo riunioni tecniche di consulenti al Ministero dell'Economia, due giorni fa la questione è arrivata alla Funzione Pubblica. Il ministro Luigi Nicolais ha iniziato così a lavorare alla circolare, firmata oggi, che riconosce che dal tetto ai compensi va esclusa la Rai, che deve misurarsi sul mercato con le regole della concorrenza.
Corriere della Sera - 23 febbraio 2007

2/22/2007

nasce "cugino" IT ... il nuovo logo Italia


Il vicepremier Francesco Rutelli, responsabile dei Beni culturali e del turismo e fortemente voluta dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, hanno illustrato alla stampa, a Palazzo Chigi il nuovo strumento per caratterizzare e promuovere l'Italia nel mondo (foto a sinistra). Al bando di gara, indetto per la sua creazione, hanno risposto 75 agenzie pubblicitarie. E' risultato vincitore il progetto dell'agenzia americana Landor, fondata nel 1941 a San Francisco, che vanta tra i propri clienti marche come General Electric, France Telecom, Pepsi, Abertis, Disneyland Parigi, Morgan Stanley e Kellog's. In Italia, la Landor è storicamente conosciuta per identità come Alitalia, Sip, Bnl o Montedison.
A questo punto sorge spontanea una domanda: quanto è costato al lungo Governo Prodi (281giorni) questo nuovo superbo logo che - spiega una nota - non sostituirà, ma si affiancherà ad altri già esistenti di proprietà di enti e istituzioni con finalità simili????

2/21/2007

I DIRITTI DEI DEBOLI SONO DIRITTI FORTI

SE VUOI: CURARE le popolazioni più vulnerabili nelle situazioni di crisi in Italia e nel Mondo (vittime di disastri naturali, di epidemie, della fame e dell’ingiustizia sociale;vittime di conflitti armati, della violenza politica, rifugiati, minoranze, bambini di strada, tossicodipendenti e tutti coloro che sono esclusi dall’accesso alle cure). PROMUOVERE l’impegno volontario di medici e di altri operatori professionali della salute, così come di cittadini e professionisti di altre discipline necessari alle sue azioni. ASSICURARE l’impiego di tutte le competenze necessarie al compimento dei suoi obiettivi. PRIVILEGIARE un rapporto di cooperazione con le popolazioni curate. I MEDICI VOLONTARI ITALIANI Onlus SANNO COME. Medici Volontari Italiani è una associazione medico-umanitaria, non governativa e senza scopo di lucro, con sede a Milano, riconosciuta con decreto del Presidente della Regione Lombardia n. G/1232 del 4 marzo 1999, ed iscritta nel Registro Generale del Volontariato. L'Associazione Medici Volontari Italiani è un'associazione di Volontariato, ed è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale), il che comporta, tra l'altro, la non retribuzione dei Soci e facilitazioni fiscali per i donatori.




Informati qui.

2/17/2007

Vincerà la tartaruga ?

Ciao a tutti, come state?
Aprofitto di questa mattinata apparentemente tranquilla (per ora!!!) per segnalarvi che Lunedì prossimo, 19 febbraio 2007, sarà la giornata mondiale della lentezza (non è uno scherzo!).

Viviamo in una società dove il lavoro occupa la maggior parte delle nostre giornate e dove, a causa di ciò, il tempo ci sfugge continuamente e i giorni si susseguono uno dopo l'altro molto, troppo velocemente.

Vi invito pertanto a riscoprire il valore del tempo e ad affrontare questa giornata con un approccio diverso da quello che normalmente si segue nella nostra frenetica Milano. Se riuscite ritagliatevi un pò di tempo per voi stessi, fermatevi a riflettere e cercate di approcciare le cose con serenità, tranquillità e ottimismo.

1/29/2007

60 ANNI IN FIAMMA

Sabato IO febbraio ore 16.30 - Circolo della Stampa (*)

presenta il suo nuovo libro
60 ANNI IN FIAMMA
dal Movimento Sociale ad Alleanza Nazionale
con: Gianfranco Fini, Gennaro Malgieri e Aldo Di Lello
Testimonianze di: Ignazio La Russa, Cristiana Muscardini, Carlo Borsani

(*) Milano - Corso Venezia, 16

1/17/2007