9/19/2007

MISTER ESSELUNGA LANCIA UN LIBRO ANTI-COOP
a Milano - venerdì 21 settembre
ore 11 - Hotel Four Seasons




















l'eco sulla stampa

9/18/2007

LA DEMOCRAZIA IN ITALIA: UNA FONDAZIONE PER SPIEGARNE LA NASCITA

Dal Corriere della Sera del 16 settembre

Partigiani e repubblichini: una Fondazione per spiegare la nascita della democrazia


Le polemiche e le prese di posizione seguite alla proposta di portare le spoglie di Giovanni Pesce al Famedio, dove anche realizzare un Sacrario condiviso, confermano, ancora una volta, il dialogo tra sordi che, nonostante siano ormai passati sessant' anni, persiste da una parte e dall' altra dello schieramento politico. Sintomatiche alcune dichiarazioni.
La prima proveniente dalla mia parte politica: «No, perché Giovanni Pesce era un uomo di parte», come se fosse possibile essere super partes in quei tragici tempi. La seconda da sinistra: «No al Sacrario, perché non si può confondere chi combatteva per la libertà e chi per negarla».
Io, personalmente, ancor prima che Alleanza Nazionale, il mio partito, assumesse come valori fondanti quelli su cui si basa la nostra Repubblica, ho testimoniato nei miei comportamenti politici in quale campo, quello della democrazia, era giusto collocarsi, non per necessità ma per libera e convinta scelta. Anche i molteplici rapporti umani che ho potuto e saputo coltivare nel tempo con molti avversari politici, che non ho mai considerato nemici, lo stanno a dimostrare.
Detto questo, si potrebbe aprire una lunga parentesi su chi combatteva contro il fascismo non per la libertà, ma in nome di un altro totalitarismo, che si è rivelato ben più sanguinario di quello nostrano. Quando si pone questa questione, la risposta che, più frequentemente, viene data è che quei giovani ci credevano ed erano in buona fede e nulla sapevano dei crimini che venivano perpetrati nelle prigioni e nei lager staliniani. Intellettuali sicuramente antifascisti come Giampaolo Pansa, con i suoi numerosi e documentati lavori di indagine su quanto avvenne a cavallo del 1945 e Gabriele Nissim, nel suo bel libro pubblicato da Mondadori «Una bambina contro Stalin», hanno ad esempio, anche recentemente, documentato che non tutti erano così innocenti.
Io, tuttavia, della buona fede della maggioranza di quelle persone sono convinto, ma mi chiedo perché allora non riconoscerla anche ai giovani che, come mio padre, abbracciarono in altrettanta buona fede la propria causa, credendovi e pagando con la vita quei loro ideali?
Sul piano pratico, tuttavia, credo sia giusto e meglio lasciare che i morti di quella tragica stagione riposino in pace dove si trovano attualmente. Guardando avanti, però, credo si debba avere una particolare attenzione verso le nuove generazioni, affinché coltivino il valore ed il gusto della democrazia, evitando tuttavia controproducenti rappresentazioni manichee.
Forse una Fondazione, che promuovesse iniziative volte a far conoscere seriamente ai giovani i controversi percorsi attraverso cui siamo approdati alla nostra democrazia, potrebbe aiutare ad istituzionalizzare una pacificazione che, per fortuna, è ormai entrata nei comportamenti della vita quotidiana della gran parte delle persone coinvolte, in vari modi, in quelle innumerevoli tragedie. A Milano non mancherebbero le donne e gli uomini di buona volontà capaci, pur nella contrapposizione politica, di garantirne la serietà, l' indipendenza e l' efficacia.

Borsani Carlo

9/11/2007

LE COOP ROMAGNOLE

Leggo e riporto da Libero di martedì 11 settembre, pag.24

"La sinistra ha inscenato una gazzarra sui presunti favoritismi del Fisco alla Chiesa cattolica, esentata dal pagare l'ICI.
Nessuno s'è però ricordato che con una legge del primo governo prodi , recentemente perfezionata dal ministro bersani, si sono esentate dal pagamento dell'ICI le grandi cooperative agricole.
Solo nei confronti del mio comune le grandi Coop dell'industria agroalimentare hanno chiesto, ed otterranno, rimborsi per oltre 500mila euro! Altro che favoritismi alla Chiesa."

Stefano Angeli - Cesena

9/10/2007

UN MANIFESTO PER MALPENSA






1. Rafforzare e sviluppare Malpensa significa garantire lo sviluppo dell’intero “sistema Paese”.
2. Serve un nuovo Piano industriale per Alitalia.
3. Insieme agli scali di Bergamo, Verona, Genova, Torino, Bologna, Venezia e Trieste, il sistema aeroportuale milanese può offrire una rete integrata con lo sviluppo delle infrastrutture su questo territorio.
4. Malpensa è il futuro dell’Italia nel traffico aereo mondiale.
5. Le Istituzioni del territorio insieme al Governo nazionale sono impegnate per garantire l’infrastrutturazione per completare l’accessibilità a Malpensa.
6. Intorno a Malpensa, cuore della mobilità nazionale e internazionale, si ritrovano oggi il mondo delle imprese e del commercio, delle Fiere, delle Università e della Ricerca insieme alle istituzioni locali per chiedere ad Alitalia e al Governo di ripensare ad un nuovo piano industriale per il futuro della compagnia di bandiera e per lo sviluppo del Paese.

Aderisci qui

al "Manifesto per Malpensa"

9/05/2007

DIRITTI UMANI, NON SOLO OLIMPIADI

Yang Chunlin - attivista democratico cinese -
ha promosso una lettera aperta alle autorità dal titolo "Vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi". Inevitabilmente è stato arrestato a Jaimusi, nel nordest della Cina. L'organizzazione umanitaria China Human Rights Defenders (Chrd), dichiara che il capo di imputazione è il solito: "sovvertire il potere dello Stato". Ed in effetti l'azione di Chunlin aveva già portato alla raccolta di 10.000 firme per la sua petizione. Troppe per un regime totalitario.

9/04/2007

CONTRO LA PENA DI MORTE


Da oggi aderisco all'appello dei Radicali, contro la pena di morte al di là degli steccati politici.