4/14/2006

LA STORIA SIAMO NOI 2

ARRESTATO PROVENZANO

CORLEONE (PALERMO) - Il padrino mafioso più ricercato in Italia e in Europa per 43 anni, Bernardo Provenzano, 73 anni, erede di Luciano Liggio e compare di Totò Riina, è stato preso da una trentina di poliziotti alle 11,10 di oggi con un blitz improvviso in una masseria che dista solo tre chilometri dalla casa dove abitano la moglie e i figli. Agenti dello Sco e della squadra mobile palermitana, dopo un lavoro di intelligence durato mesi, ma che ha radici ben più lontane, hanno, con un' intuizione formidabile, capito che i pacchi che venivano consegnati dai familiari del latitante ad altri uomini dell' entourage mafioso corleonese con vestiti e altri generi di necessità finivano in quella casa con annesso ovile, magazzino e stanza per la produzione di ricotta e tuma con grani di pepe nero. E così gli agenti, di notte, con travestimenti perfetti, hanno piazzato microfoni a distanza, telecamere potenti e hanno sorvegliato la masseria. Piccoli indizi, come un' antenna televisiva montata in una casa che sembrava disabitata, hanno rafforzato la tesi investigativa: fino a stamani, quando il gruppo di poliziotti guidato da Renato Cortese ha stretto l' assedio e ha fatto irruzione in quella casa di contrada Montagna dei cavalli e ha arrestato il piu' famoso latitante mafioso del mondo.Un vecchietto curvo, con giubbotto, pantaloni larghi e un fazzoletto attorno alla gola, un paio d'occhiali con montatura leggera dorata retti dietro al collo da una cordicella: e' questo l' uomo che gli agenti si sono trovati davanti e che poi hanno portato in questura dove c'erano centinaia di poliziotti e di persone ad attendere l'arrivo del boss. Provenzano non ha parlato, ma ha chiesto ai poliziotti solo di poter fare più tardi un' iniezione.
''Bastardo'', ''assassino'', ha gridato la folla quando Provenzano è stato fatto scendere dall' auto di fronte al cortile della squadra mobile ed è stato accompagnato negli uffici. Hanno applaudito gli stessi poliziotti, che poi hanno pianto e si sono abbracciati, lasciando cadere una tensione che durava da anni. La gioia è stata rotta dall' emozione e dal ricordo per le tante vittime di Cosa nostra. Ma l' operazione è ancora in corso ''e sicuramente avremo altri arresti anche interessanti'', ha detto il direttore della Direzione anticrimine centrale Nicola Cavaliere, aggiungendo di sperare che ''già in nottata qualcosa si muova''. ''Ci siamo tolti un grande peso'', ha ammesso il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, aggiungendo che ''l'arresto è stato frutto di un gioco di squadra, anche se poi il gol l'ha segnato qualche giocatore della Polizia''. ''Nel gioco di squadra si sa - ha spiegato - poi c'e' chi si trova a segnare il gol, ma il sentimento di base è la soddisfazione di poter dire che abbiamo giocato una buona partita''. Quella di oggi ''è una delle più belle'' giornate da ministro dell'Interno''. Ha invece detto il ministro Giuseppe Pisanu. ''Una delle più belle - ha aggiunto - dopo l'arresto degli assassini di Biagi e D'Antona''.
''Farò di tutto per evitare guerre interne a Cosa Nostra dopo la cattura di Bernardo Provenzano'', ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso. ''Su tutto il materiale trovato oggi - ha aggiunto Grasso - saranno svolte indagini per capire le nuove dinamiche di Cosa Nostra. Non appena il vertice viene decapitato l'organizzazione subisce un colpo, ma presto il vuoto sarà colmato, bisogna quindi insistere nel contrasto a questo fenomeno''. ANSA dell' 11/04/2006 21:07

No comments: